Alte prestazioni a basso impatto nel primo Campionato ecologico a ruote scoperte: i circuiti cittadini favoriranno lo spettacolo, l’articolata copertura mediatica e la sperimentazione al limite attireranno costruttori e sponsor; il tutto con l’imprimatur della FIA: non resta che attendere il primo via
Il Campionato mondiale di Formula E (riservato a monoposto esclusivamente elettriche) è stato ufficialmente presentato in occasione del Salone dell’auto dello scorso settembre a Francoforte; a partire da tale data l’attenzione dei media, sportivi e non, si è di volta in volta focalizzata sull’andamento dei primi collaudi del prototipo piuttosto che sulle adesioni delle Squadre a tale Campionato, sul riflesso che tale tipo di manifestazioni potrà avere sul mercato delle auto elettriche come sul ruolo che potrà giocare a tale riguardo la copertura mediatica, in particolare televisiva (80 Paesi coperti dalla Fox di Rupert Murdoch): si calcola che nel corso dei prossimi 25 anni verranno prodotte 77 milioni di auto elettriche in più rispetto ad oggi e 900 milioni di tonnellate di CO2 in meno!
“Fin dall’inizio – ha affermato Alejandro Agag, Chief executive della Formula E Holdings, il concetto di Formula E Championship è stato quello di promuovere l’industria dell’auto elettrica e di cambiare la percezione di questi veicoli da parte delle persone che non vedono le auto elettriche come “cool” o ”exciting”, e non credono di poterle usare per le loro esigenze. Questa è una delle principali barriere che impediscono la crescita del settore. Ma attraverso il divertimento, la competizione sportiva e gli investimenti in R&S, la Formula E può contribuire a cambiare questa visione”.
La FIA (Federation Internationale de l’Automobile) ha iniziato a lavorare a questo progetto all’inizio sin dal 2012, nella convinzione che questo Campionato green avrebbe fornito un contribuito importante impulso alla diffusione dei veicoli elettrici (EV).
In occasione della presentazione inglese della monoposto Spark-Renault SRT_01E Formula E, che verrà utilizzata nella prima serie di gare nel prossimo 2014, la Ernst & Young ha presentato uno studio che stima l’impatto complessivo del Campionato sulla vendita di ZEV nei prossimi 25 anni in:
● 77 milioni veicoli per un valore complessivo di 142 miliardi di euro;
● un incremento di circa 42mila posti di lavoro a tempo indeterminato;
● una diminuzione da una parte del consumo di combustibili fossili nell’ordine dei quattro miliardi di barili di petrolio, e dall’altra – conseguentemente – di 900 milioni di tonnellate di emissioni di CO2;
● una riduzione dei costi per la salute, derivanti dall’inquinamento atmosferico, di 25 miliardi di euro.
Juan Costa Climent, leader di servizi del cambiamento climatico globale e sostenibilità della Ernst & Young ha sottolineato che la sua società ha “intrapreso una rigorosa analisi sullo stato del mercato globale dei veicoli elettrici, le sfide che deve affrontare e le opportunità che la tecnologia può portare in termini di risparmio sui costi e benefici ambientali. La nostra ricerca ha dimostrato l’enorme potenziale della Formula E che potrebbe accelerare non solo la tecnologia, ma anche la cancellazione di molte delle idee sbagliate circa i veicoli elettrici”. Nella stessa direzione va anche una ricerca della statunitense ABI i cui risultati evidenziano, per il solo mercato USA, 150.000 immatricolazioni di ZEV (Zero Emission Vehicles) nel 2013, mentre le proiezioni al 2020 quantificano in 2,3 gli ZEV circolanti.
Caratteristiche tecniche
Come già anticipato, la prima monoposto ad ottenere l’omologazione per la serie è stata la Spark-Renault SRT-01E, realizzata dalla Spark Racing Technology, in collaborazione con Renault Sport Technologies, McLaren Electronics Systems (motore elettrico, trasmissione ed elettronica), Williams Advanced Engineering (batterie da 200 kW), Hewland (cambio sequenziale con i paddle sul volante).
Il motore elettrico, erogando 270 cavalli di potenza continua (limite monitorato da un’apposita centralina sigillata) spingerà l’auto ad una velocità massima autolimitata per regolamento di 225 km/h con un’accelerazione 0-100 km/h in meno di 3” (grazie ad un peso di circa 700 kg).
Il telaio monoscocca in fibra di carbonio e alluminio realizzato dalla nostra Dallara è stato progettato in funzione dei requisiti di resistenza ai crash test stabiliti dalla FIA per la Formula 1. L’aerodinamica è stata studiata in modo da favorire i sorpassi in gara e la forma che ne è scaturita ricorda più una Formula 3 che non una Formula 1, mentre la parte posteriore della carrozzeria, che carena parzialmente le ruote posteriori, esprime un concetto già espresso da Dallara, sempre sensibile al fattore sicurezza, sulle Indycars.
La Renault Sport ha integrato e ottimizzato i diversi sistemi, mentre la Michelin ha sviluppato specifici pneumatici che, montati su cerchi da 18″, conferiscono alla monoposto un aspetto che la differenzia dalla sorella maggiore F1 e, nel contempo fornisce un ulteriore elemento di collegamento alla produzione di serie; si è trattato di una scelta completamente innovativa per una monoposto ma effettuata per venire incontro ai desideri ed alle necessità della Michelin che nelle corse vede l’occasione di esasperata sperimentazione da trasferire poi al prodotto di serie.
“La necessità di ridurre la resistenza al rotolamento per garantire le prestazioni, ma anche la riduzione dei consumi – spiega Paul Couasnon, direttore della Michelin Motorsport – ci ha portato alle gomme da 18 pollici: una sfida entusiasmante che apre una nuova porta nel mondo delle corse in monoposto”, mentre, sul fronte telaistico ha “costretto” Dallara a realizzare un telaio con sospensioni dalle caratteristiche completamente diverse da quelle delle altre formula le cui coperture hanno progressivamente assunto, dato il loro spessore, una vera e propria funzione ammortizzante.
Altro aspetto del quale è stato tenuto dovuto conto è quello della resistenza di trasmissione e semiassi, “aggrediti” dalle caratteristiche di erogazione potenza del motore elettrico (tutta insieme e subito) che però non ha dalla sua il classico rumore che ogni appassionato del tradizionale automobilismo sportivo si aspetta; avete presente Star Wars ed i fischi e ronzii ad alta frequenza prodotti dai propulsori delle astronavi? Ebbene questi monoposto – se si chiudono gli occhi – trasmettono questo tipo di concerto, integrato dal rumore derivante dagli ingranaggi della trasmissione e dal rotolamento degli pneumatici, come dimostrato dal filmato http://www.youtube.com/watch?v=dqIsFbdLJ7k relativo alle prime, recentissime prove della Spark-Renault SRT 01E condotta dal testimonial e collaudatore di Formula E Lucas di Grassi che ha dichiarato che la vettura “Da condurre è una monoposto come le altre; il motore non ha una grande potenza, ma è la coppia a dare una bella spinta già ad un regime molto basso per cui può essere divertente perché molto repentina nelle reazioni. Servirà una capacità di guida molto efficiente per trovare il passo di gara più veloce senza eccedere nei consumi, altrimenti non si vedrà la bandiera a scacchi. E ci sarà anche un push to pass che faciliterà i sorpassi garantendo lo spettacolo”.
Stando alle immagini le prestazioni della vettura non impressionano ma va sottolineato, per amor di verità, che questo primo stint di verifica è stato effettuato da una monoposto equipaggiata con una batteria da soli 50 kW, un quarto dei 200 kW max (270 cv) previsti in assetto di gara; tradotto in cifre, l’impatto sonoro sarà di circa 80 decibel, poco al di sopra dei 70 decibel di una vettura stradale… certamente un aspetto ostativo per i più tradizionalisti ma occorre anche moltiplicare il rumore della singola per 20 (la limitata potenza e velocità massima dovrebbero evitare che il gruppo si sgrani a tutto vantaggio dello spettacolo: se ciò avvenisse potremmo assistere a gare di Formula 1 tradizionalmente rumorose ma piuttosto sgranate e dall’altra a competizioni di Formula E silenziose ma in costante bagarre…).
Occorre infine ricordare che i team potranno intervenire esclusivamente sugli assetti a tutto vantaggio del livellamento delle prestazioni, del contenimento dei costi e, speriamo, della bagarre perché senza spettacolo non c’è audience e senza questa….
Il Campionato
Le vetture – utilizzate da 10 team e 20 piloti diversi – saranno 42: 2 riservate allo sviluppo (al quale si sta dedicando Lucas di Grassi) e 40 riservate ai 10 Team partecipanti (2 per ciascuno dei 2 piloti titolari); se tutto andrà nel verso giusto solamente la prima stagione (2014-2015) sarà caratterizzata dall’adozione di una vettura monotipo mentre a partire da fine 2015 i partecipanti saranno incoraggiati a progettare una propria auto.
Il nuovo promoter scelto dalla FIA per organizzare il Campionato mondiale di Formula E è la FEH (Formula E holding) che fa capo allo stesso Alejandro Agag ed al finanziere Enrique Banuelos, da tempo presente nel mondo delle competizioni motoristiche come proprietario di team. Associati a livello personale anche Drayson, della Drayson Racing Technologies, ed Eric Barbaroux, Presidente della Electric Formula, mentre “ambasciatore” della categoria sarà il driver di IndyCar Gil de Ferran.
Il calendario è così provvisoriamente stabilito (circuiti soggetti ad omologazione FIA):
- 14 settembre 2014: Beijing (Cina)
- 18 ottobre 2014: Putrajaya (Malesia)
- 8 novembre 2014: Hong Kong (Cina)
- 13 dicembre 2014: Punta del Este (Uruguay)
- 10 gennaio 2015: Buneos Aires (Argentina)
- 14 febbraio 2015: Los Angeles (California, USA)
- 18 aprile 2015: Miami (Florida, USA)
- 9 maggio 2015: Monte Carlo (Principato di Monaco)
- 30 maggio 2015: Berlino (Germania)
- 27 giugno 2015: Londra (Inghilterra)
Ciao Roma!
Come si può notare il Gran Premio di Roma, dato a suo tempo come certo dall’allora Sindaco Alemanno che lo presentò con grande enfasi e risononanza mediatica con tanto di giro della monoposto lungo l’ipotetico tracciato del percorso ideato nella parte più verde e monumentale del centro storico della Capitale, è “desaparecido” .
Un vero peccato ed un’occasione persa di positiva visibilità del nostro Paese alla cui Capitale avrebbe sicuramente giovato (visto il calo delle presenze turistiche) l’irripetibile ambientazione che avrebbe messo in ombra la scelta scenografica di qualsiasi altro Gran Premio di Formula E; basta guardare questo filmato http://www.youtube.com/watch?v=breC6NO4jp8
Al completo…
10 le squadre previste che hanno aderito ufficialmente:
● la britannica Drayson Racing (che fa capo all’ex ministro britannico e gentleman driver Lord Drayson) è stata la prima squadra a iscriversi, sin dal gennaio 2013;
● la China Racing che ha debuttato già nel 2004 in A1 GP con il Patrocinio del Ministero dello Sport cinese, e scusate se è poco…
● l’americana Andretti Autosport che fa capo al figlio d’arte Michel Andretti che non ha escluso che nel programma possano essere coinvolti anche i piloti del suo team in Indycar (tra questi suo figlio Marco ed il campione in carica Ryan Hunter-Reay);
● Dragon Racing, team anch’esso impegnato in Indycar, nella quale schiera due monoposto per Sebastien Bourdais e Sebastian Saavedra;
● e.dams di Jean-Paul Driot con Alain Prost nei panni del team principal;
● Super Aguri, Aguri Suzuki ha affidato il ruolo di team principal al quarantacinquenne ingegnere Mark Preston (esordio nella Formula Ford australiana e 12 anni di esperienza in Formula 1 tra Arrows, McLaren e Super Aguri);
● Audi Sport parteciperà a questo nuovo campionato attraverso il tuner ufficiale del marchio ABT con il quale ha formato l’Audi Sport ABT Formula-E guidato da Hans-Jürgen Abt. ABT si presenta forte dei suoi 5 titoli nel campionato DTM e dell’esperienza maturata negli Anni ‘90 nella Formula ADAC e in Formula 3;
● Mahindra Racing; la divisione sportiva del Gruppo Mahindra ha ufficializzato la sua partecipazione a fine novembre. Per uno dei piloti si fa il nome di Karun Chandhok, ex Formula 1;
● Virgin Racing del miliardario Sir Richard Branson, con Alex Tai come team principal, è il nono team a far parte del campionato “elettrico”.
● Venturi Automobiles e la star di Hollywood Leonardo Di Caprio danno vita al decimo team con la Venturi Grand Prix. Dal cinema ai motori…, l’attore sostiene che “Il futuro del nostro Paese dipende anche dalla nostra capacità di abbracciare veicoli in grado di sfruttare l’energia pulita”.
Costi e premi
Gli organizzatori del Campionato hanno quantificato il costo di una monoposto fra i 350 ed i 400.000 euro, tasse escluse, mentre il costo di una stagione non dovrebbe superare, a squadra, i 3 milioni di euro e questo grazie al fatto che saranno gli stessi organizzatori ad occuparsi di ogni aspetto di trasporti e logistica curati dalla DHL.
I pit stop: ancora oggi un’incognita
La limitata durata delle batterie attuali (si ipotizzano 25 minuti) ha aperto problematiche nuove in relazione ai “pit stop”: poiché la sostituzione dei pacchi batteria sarebbe impraticabile, si è pensato di mettere 2 vetture a disposizione di ciascun pilota raddoppiando quindi il numero delle vetture in gara con sostituzione – in occasione dei pit stop – non più delle batterie (l’equivalente al rifornimento di carburante in un campionato tradizionale) bensì dell’intera vettura.
Si parla anche, vista la limitata autonomia di queste monoposto, di effettuare gare articolate su manche da 20 minuti ciascuna ma, guardando “oltre”, Alejandro Agag ha individuato con la Qualcomm Halo (azienda leader nel campo delle comunicazioni wireless) la possibilità di rifornire l’energia elettrica via wi-fi: questa tecnologia si basa sull’induzione magnetica e sul trasferimento di energia attraverso “pad” annegati nell’asfalto. I piloti dovranno semplicemente fermare l’auto su un apposito spazio nei box per poter “fare il pieno” di elettricità e, in futuro, le monoposto si potranno “ricaricare” in movimento, grazie ad apposite “corsie” realizzate nelle piste. Sempre Agag dichiara, non senza compiacimento, che si tratta di “una tecnologia che verrà sperimentata non all’inizio del campionato, ma l’obiettivo sarà proprio quello. Diciamo che la ricarica ai box potrà essere effettuata con sistemi senza cavo, ma proveremo il pit-stop via wi-fi sulla safety car. Questa è una delle sfide eccitanti della Formula E che potrebbe cambiare molte cose non solo nelle corse…”.
Questo sistema potrebbe addirittura essere applicato a partire dalla seconda stagione di corse ovvero dal 2015.
Copertura TV
Il Campionato Formula E sarà diffuso dalla Fox di Rupert Murdoch negli USA ed in altri 80 Paesi.
I primi passi
Con Lucas di Grassi al volante, la nuova Spark-Renault SRT 01E ha effettuato un primo set di verifica nei giorni scorsi sul circuito di La Ferté Gaucher, equipaggiata con una batteria da soli 50 kW, un quarto dei 200 kW max (270 cv) previsti in assetto di gara percorrendo oltre 40 giri del circuito francese senza particolari problemi (http://www.youtube.com/watch?v=dqIsFbdLJ7k).
Giovanni Notaro
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