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Artega Scalo, anche le elettriche possono essere sportive

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Oltre al concept Mission-E di Porsche e la Tesla Model X, anche il costruttore tedesco Artega ha voluto presentare la sua Scalo al Salone di Francoforte

01_Artega Scalo 02_Artega Scalo

Sono trascorsi 8 anni da quando il piccolo marchio tedesco Artega aveva presentato la GT, una vettura sportiva dalle misure contenute e spinta da un convenzionale motore V6 da 3.600 cc di origine VW. Di quel modello presentato al Salone di Ginevra nel 2007, le consegne sono iniziate solo nel 2009 e terminate nel 2012, a causa di problemi economici dell’azienda, dopo aver venduto solo 153 esemplari. Nel frattempo, nel 2011 sempre a Ginevra, Artega ha presentato anche la SE (Sport Electric), con una linea molto simile alla GT, ma con 2 motori elettrici che sviluppano complessivamente 380 cv e una autonomia di circa 200 km. Il prezzo annunciato era di circa 150.000 euro, ma visti i ripetuti problemi economici dell’azienda, che nel 2012 cessa la produzione, non risulta che sia stato un seguito all’esemplare visto a Ginevra.

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Ora Artega ci riprova e per rilanciare la nuova attività ha sviluppato un nuovo modello in collaborazione con Paragon AG, per quel che riguarda l’elettronica, e con Voltabox, per la parte elettrica: la Scalo. Presentata al Salone di Francoforte, non si notano evidenti differenze estetiche rispetto ai modelli precedenti, peraltro disegnati da Henrik Fisker. Sì, quel Henrik Fisker già designer all’Aston Martin e poi costruttore con la bella, ma sfortunata Karma.

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La Scalo ha 2 nuovi motori elettrici posizionati nella parte posteriore della vettura che sviluppano in totale 402 cv, con una punta massima di 516 cv inserendo la modalità overboost, ma solo per 10 secondi. Molto buone le prestazioni con lo 0-100 in 3,7 secondi e una velocità massima autolimitata di 250 km/h. I 2 pack di batterie agli Ioni di Litio da 37 kWh, che elevano il peso della vettura a 1.585 kg, possono essere ricaricati in meno di 1 ora con una colonnina a carica rapida da 64 kW, peccato che la presa in dotazione accetta solo fino a 22 kW; altrimenti c’è sempre la possibilità offerta dalla presa domestica, ma in questo caso occorrono 10 ore. Per quanto riguarda l’autonomia, quella dichiarata è di 400 km, ma più realisticamente potrebbe essere di 300 km.

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Per il momento il costruttore prevede di realizzare solo 12 esemplari da vendere al prezzo di 170.000 euro. Senza essere pessimisti su questo obiettivo, è doveroso ricordare che la Tesla Model S P85D, molto più confortevole e con prestazioni simili, ha la trazione integrale e con la batteria da 85 kW ha una autonomia di quasi 500 km, ma costa 1/3 in meno.

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Inoltre, per clienti della Tesla Roadster, poco diffusa in Europa e simile come tipologia alla Artega, ma venduta in oltre 2.000 esemplari prevalentemente negli Stati Uniti, è a disposizione l’aggiornamento Pack 3.0 che comprende un kit aerodinamico e una nuova batteria da 53 kW che consente di ottenere un’autonomia di 640 km, al prezzo di 29.000 dollari.

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Per restare tra questo tipo di vetture «piccole, sportive e elettriche», sta per arrivare la Detroit Electric SP01. Deriva dalla Lotus Elise ed ha un motore elettrico da 201 cv per una velocità massima di 250 km/h e una autonomia di 300 km con la batteria da 37 kWh.

[ Paolo Pauletta ]


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